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Tua figlia ti guarda con quegli occhi che brillano quando parla di magia. Fate, unicorni, pozioni misteriose che cambiano colore. E tu pensi: come faccio a regalarle qualcosa che nutra questa fantasia senza essere l’ennesimo giocattolo che finisce dimenticato dopo due giorni? Ecco, questo calendario è esattamente quello. Ventiquattro giorni in cui ogni mattina trova una nuova sorpresa: una boccetta da riempire, glitter da mescolare, pigmenti da combinare. Non è guardare la magia, è crearla. Con le proprie mani. Ogni giorno un nuovo esperimento, una nuova “formula segreta” da seguire o da inventare. E mentre lei mescola polveri scintillanti e decora bottigliette come una piccola alchimista, tu la guardi e pensi che sì, questo dicembre sarà diverso. Perché non stai regalando solo un gioco. Stai regalando ventiquattro momenti in cui la fantasia diventa reale, in cui “facciamo finta” si trasforma in “lo sto davvero facendo”. Un calendario che profuma di creatività, autonomia e quella magia che solo i bambini sanno vedere nelle cose semplici.
Ci sono sedici boccette diverse. Forme varie, dimensioni differenti, ognuna pronta a diventare qualcosa di speciale. Poi arrivano tre pigmenti colorati, polveri glitterate che catturano la luce come polvere di stelle, accessori decorativi che trasformano ogni bottiglietta in un piccolo capolavoro. Il bello è che non c’è un modo “giusto” di fare le pozioni. Certo, ci sono delle formule suggerite, delle combinazioni pensate per creare effetti particolari. Ma poi c’è spazio per sperimentare, per inventare, per dire “e se mettessi più rosa?” oppure “voglio che questa sia la pozione dell’invisibilità”. Ogni giorno è un mini-laboratorio creativo. Si usano imbuti, ciotoline per miscelare, etichette da compilare con il nome della pozione inventata. Non è un gioco passivo dove si preme un bottone e succede qualcosa. Qui bisogna fare, pensare, immaginare. E mentre lo fa, quella bambina sta allenando la manualità fine, la concentrazione, il problem solving. Solo che lei non lo sa, per lei sta semplicemente creando magia.
L’Avvento diventa improvvisamente molto più interessante quando ogni giorno c’è una nuova pozione da preparare. La sera prima già si chiede “cosa ci sarà domani?”. La mattina corre ad aprire la finestrella del giorno. Dentro trova magari una bottiglietta a forma di cuore, o glitter viola, o una farfallina da attaccare come decorazione. E poi inizia il rito. Prepara il suo spazio (meglio coprire il tavolo, i glitter hanno vita propria), sceglie i colori, mescola con attenzione. Alcuni giorni la pozione è pronta in dieci minuti, altri giorni ci passa mezz’ora perché vuole che sia perfetta. E va bene così. Non c’è fretta. È il suo momento. Alla fine allinea tutte le bottigliette create su una mensola, e quella diventa la sua collezione personale. La sua “farmacia magica”. Invita le amiche a vedere, spiega orgogliosa quale pozione fa cosa (anche se ovviamente è tutto inventato, ma questo è parte del gioco). Dicembre diventa il mese in cui è diventata un’alchimista vera.
Mentre mescola pigmenti scopre che il blu e il giallo fanno il verde. Quando riempie una bottiglia stretta con l’imbuto impara il concetto di precisione. Scrivendo etichette sperimenta con parole nuove, nomi fantasiosi, piccole storie. “Pozione del coraggio”, “Elisir di allegria”, “Polvere di sogni”. Sta esercitando la scrittura creativa senza saperlo. E poi c’è la matematica nascosta: quanto riempire? Se metto metà di questo e un quarto di quello, cosa succede? Ovviamente non sono pozioni vere, ma il processo mentale è reale. È scienza camuffata da fantasia. È arte mascherata da gioco. Ed è anche una lezione di pazienza, perché alcune cose richiedono tempo, cura, attenzione. Se versi tutto insieme di fretta viene una pasticciata. Se invece procedi con calma, il risultato ti ripaga. Lezioni di vita dentro bottigliette scintillanti. Non male come regalo educativo, no?
Se hai una bambina tra i cinque e i dieci anni che ama tutto ciò che luccica, crea e racconta storie, questo è il suo calendario. Funziona benissimo per nipotine che vivono lontano: ogni giorno apre una finestrella e magari ti manda una foto della pozione creata, diventa un modo per restare connessi a distanza. È perfetto per quella bimba timida che si esprime meglio con le mani che con le parole, perché qui non serve parlare per creare qualcosa di bellissimo. Va bene anche per cugine che “hanno già tutti i giochi”, perché questo non è un giocattolo tradizionale, è un’esperienza che si rinnova ventiquattro volte. Ottimo per compleanni di novembre o inizio dicembre (regalo doppio: compleanno e Avvento sistemati). E se hai due sorelle? Prendine uno per ciascuna, così eviti le guerre territoriali sui glitter rosa. Oppure uno da condividere, se sono brave a collaborare (ma mettiamo una supervisione adulta, i glitter sono infidi). È anche quel regalo che fa fare bella figura quando lo porti a una festa di compleanno: originale, pensato, non il solito peluche o puzzle.
La confezione si presenta già bene, colorata e promettente. Ma il vero momento magico è quando apre la prima finestrella. Gli occhi si sgranano. “Mamma, ci sono le bottiglie vere! E i glitter! E guarda questa farfallina!”. Corre a mostrare ogni componente, già immaginando cosa ci farà. E poi chiede, inevitabile: “Posso iniziare subito?”. Da quel momento dicembre assume un nuovo significato. Non è più solo l’attesa passiva del Natale, diventa un periodo attivo di creazione quotidiana. I genitori di solito apprezzano perché è un’attività che tiene occupati in modo costruttivo, non davanti a uno schermo. E quando arriva Natale e lei ha ventiquattro pozioni allineate sulla sua mensola, la soddisfazione è palpabile. Le ha fatte lei. Tutte. Una al giorno. È il suo piccolo orgoglio natalizio. E se poi vuole portarne qualcuna a scuola per mostrarle? Lasciaglielo fare. Ha diritto di essere fiera del suo lavoro di alchimista.
Regalalo accompagnato da un piccolo avvertimento divertente: “Attenzione, i glitter si moltiplicano da soli”. I genitori capiranno e apprezzeranno l’onestà. Suggerisci di preparare uno spazio dedicato, magari con una tovaglietta o un vassoio, dove fare le pozioni senza invadere tutta la casa. Se vuoi aggiungere qualcosa al regalo, pensa a un grembiulino da piccola scienziata o a una scatola carina dove conservare le pozioni finite. Nel biglietto scrivi qualcosa tipo “Per la piccola maga più creativa che conosco” oppure “Ventiquattro giorni di magia fatta con le tue mani”. Se lo regali in anticipo rispetto a dicembre, suggerirai di aspettare il primo del mese per iniziare (anche se la tentazione di aprire tutto subito sarà forte). E tranquillizza i genitori: i materiali sono certificati, sicuri, pensati proprio per mani piccole. Niente sostanze strane, solo tanta fantasia imbottigliata.
Alla fine, cosa regalerai davvero? Non oggetti. Regalerai la scoperta che la magia non è solo nelle storie, ma anche in quello che puoi fare tu. Regalerai ventiquattro momenti di pura concentrazione creativa, lontano da tablet e televisione. Regalerai la gioia di dire “l’ho fatto io” e di vederlo materializzato in qualcosa di concreto e bello. Regalerai anche un po’ di pace ai genitori, perché un bambino impegnato in un’attività che ama è un bambino felice e tranquillo. E regalerai ricordi: quel dicembre in cui ogni giorno c’era una pozione nuova da inventare, in cui la casa profumava di fantasia e scintillava di glitter. Non aspettare che sia sold out, questi calendari creativi vanno via veloci. Perché alla fine tutti vogliamo regalare magia, ma pochi trovano il modo giusto per farlo. Tu l’hai trovato.



